La parte oscura
della nostra essenza
sembra appiattirsi
…piegata a riccio
in quel dimenticato
che vogliamo eliminato
come fosse quella parte
ciò che intimamente
non ci appartiene
perchè fare i conti
con l’istinto…ci evolve
ad essere uomini
addomesticati ad esserlo
dacchè in verità
è la fandonia più totale
che i preconcetti ed i giudizi
ci hanno regalato
per sentirsi civilizzati
per sentirsi uniformati
ad un clichè uguale
che non dà più
contraddistinta sembianza
di quella meravigliosa utilità
che è essere selvaggi.
Essere docili a Dii intramontabili
sembra l’efficiente misura
che ci asserva nell’usurpar
quell’origine di nascita
che rende libertà
ma poi…subito dopo
…divieto
attraverso comune senso
di porgere la negazione
in un sopravvivere d’angoscia
tra il sommergere…tante volte
di una voglia assai procace
…di tenerezza assopita
allorquando i petali d’un fiore
emanano profumo e qualità
d’un per caso che ti sfiora
rendendoti indisciplinato
a quel comando moralistico
che non può competere
col profumo della vita.
Difficile è parlarne
difficile è coglierne argutamente
quell’efferato che sembra implorare
nell’esistere di fulgido richiamo
lungo la scia del ricordato
quando eri…quando sei
quando esisti e non muori
in un pezzo d’eternità
che sembra ingoiato e gloriato.
Difficile è capire
la profondità d’un baratro
ai cui bordi senti l’istinto
di provare a volare
senza ali e sai che si può
…andare a sconfinare
nei limiti che sono ascolto
quando sei umano e riesci a viverti.
Riuscire a viversi
sembra così impossibile
che..solo dirlo
accappona pelle
mentre l’anima che è
…coraggiosa assai
capisce al di là di parole
il senso di viversi.
Viversi srotolandosi
nella limitatezza del sei
sembra comunemente decenza
ma è decente anche morire
senza mai sapere…viversi.
Viversi è apertura
del passato profondissimo
d’un antico così remoto
che attraversarlo è gloria
nel mare che ci spiega
nel cielo che ci accoglie
di tutta la profonda sapienza
che è cogliere messaggio
al solo sguardo ampliato
che placa il famelico digiuno
proiettato dentro la mancanza
di un’universalità così richiamo
che…l’essere umani
è l’effimero traguardo
nel significato, più alto
d’un altrove ritrovato
nel gusto di viversi e basta…