Il freddo pungente
non segna la primavera
…risveglio di natura
ma segna invece l’umanità
di ferocia e rabbia
nel divenire diverso
in quel che si raccoglie
di morte e disperazione.
Sembra sempre quel gioco
del più forte…del più furbo
quel braccio di ferro eterno
in una terra lacerata
…spezzata di sogni
…spezzata di arrivi
dentro la saggeza personale
che ci vuole per essere
…solo uomini.
La paura di esserlo
è sempre,bilanciosa d’ardito
quando è,difficile
rimaner desti d’intelletto
nel prevaricar di posizioni
dettate dal vile potere
che..fosse facile poi
rimaner saldi d’obbiettivi
nell’incerto cammino dell’attimo
proprio quello d’ora
così frantumo di specchiosità
dove s’immerge la convivenza
mentre moriamo sempre più
ed il freddo di primavera è…
un pò troppo freddo.
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