Il mare grigissimo
nel suo costante mosso
sembra placare le paure
quelle propinate a iosa
che angosciano le esistenze
in quella paura del dopo
ma persino dell’ora.
Così ci stanno abituando
con la costante arresa
ai vortici tumultuosi
d’un ritmo disincantato
quando ci dobbiamo rapportare
con noi stessi ubriacati
con il mondo ubriacato
con la natura ubriacata.
Tutto piegato nel grigiore
l’uomo moderno teme
e il suo vicino…e i suoi affetti
e il cibo e l’aria e poi…
rimane solo la prospettiva
d’un negarsi l’esistere
se la paura prende corpo
se la paura predomina…è la fine
d’un vivere…lo sappiamo già
…per la morte
ma così è uccidersi ogni volta
quando pensare al domani
veramente…solo anche domani
è la tragedia dell’umanità
così stritolata che si dispera…
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