Mi rimbalza d’inspiegato
dentro una meraviglia
distesa innanzi che…crea
quell’afflato d’unicità
in una carezzevole armonia
che mi rende piccola
e piccola…d’umanità
e piccola…di pensieri
e piccola…d’anima
che tutto sembra piegato
dentro,me così inadattata.
Il trasporto è attutito
da due lacrimoni..due
che invece di portarmi altrove
mi lasciano d’angoscia piena
in quel sentirmi arresa
che non mi comporta molto
mentre vorrei capire
questo limite d’arresa
fin quando tenderà braccia
fin quando sarà ansia caratteriale
fin quando sarà cercare di capire
se arriva dentro me davvero
la capacità di sorvolare
all’umanite altrui che fa…uscire fuori
la mia egoità che non si spezza.
Essa è forte assai e spodestante
d’un visionare menefreghista
dei drammi altrui che pesano su me
come fossero pronti ad uccidere Gianda…