Vado a riprendere
immersione nella totalità
d’un passato ancor vicino
che cerco di diblare
come fosse il rischio di scavare
ancora e ancora
nel dimenticato voragine
dove mi son trovata
sola a dipanar filo
nell’immenso dell’abisso
quando t’affacci dentro
e forse non ti riconosci.
Sconosciuta dentro te stessa
neanche più vuoi il pensiero
delle illusioni incantate
che costruiamo con fili usuali
per galleggiare e non morire
quando quel dolore antico
che ci accompagna sempre
è talmente vicino al cuore
…che ne rifuggi
oggi… lo vuoi assente
con la mutezza dei tentacoli
viscidi di lacrime versate
che crea…nell’andar avanti
la forza di una giocosità vitale
che pareggia sempre il conticino
quello del dare e avere
chissà perchè sempre non paro
in quella bilancia inconscia
che fa misurar la perdita o il disavanzo…