Cara mia creatura
celestiale di sembianze
in una gloria oscurata
dalla commedia del sacrificio
quando ti leggo e piango.
Piango perchè il tuo dire
mi rende così piccina
che solo il piangere placa
l’emozione d’entrarti dentro
con umiltà ed un comprendere
…tutta la bugia della vita
…tutta l’angoscia che è vivere
…tutta la corsa dentro bugie
per non essere poi grati
d’esser così…nulla e tutto
che nel cozzarsi diventano
…quellUniverso personale
…quell’Unicità d’ascolto
verso il richiamo costante
ad essere o non essere
che ci uguaglia non divide.
Sacrificio di divieto
ad essere al di là d’un muro
fatto di coscienza di sè
riflessa nello specchio di
…denudarsi per vivere
diventando l’eccellenza
in quel vivere per la morte
che comunque ci appartiene
diffidando del senso infantile
dimenticato ormai…adulti.
Pronti come
“traccia lasciata su vetro rigato”
di cui tante volte erano
…immagini di libere essenzialità
che…il mondo antico
ha impresso dentro ognuno
procurando quell’emozione
del divenire naturale di cosa
noi…cosa…noi…abbruttiti
noi…pigiati…noi…così tristi
senza più sorriso dentro
senza più la musica altissima
condensata nei passi propri
verso il vivere per vivere
accettando le accette persino
accettando le sbarre persino
accettando quel io sono
che può diventare posso essere
che deve diventare voglio la vita …
Grazie Georges Bataille.