Da lontano…emerge il dolore
attraverso la bimba che sono io
in un sogno di dolore ancora.
L’avevo tra le braccia stretta
…le davo il latte e quindi la vita
ero io…quella creatura ero io.
Ero morta e poi viva
ero figlia ed ero madre
ero insieme il passato ed il presente
e volevo vivesse anche se morta.
Nel cullare me stessa era alito
come vento leggero di carezza
le donavo…me stessa
con tutta me…con tutto il mio amore
…voglio che viva
…voglio che mi sorrida
…voglio che mi guardi.
Vecchia e appesantita di fuori
mentre la neonata sorge
come da un manto di luce
da un posto cos? lontano
…mi prende per mano
…mi accarezza il cuore
e piangiamo insieme unite
e per la prima volta
si dicono l’invisibile
il non detto,il segreto,l’amore
e piango tanto su me
accartocciata come un pezzo di me
si rende concreto l’oggi,quello d’ora…