L’insoddisfazione si respira
…esce dalle mura
di…case prigioni
che,affollate di,fantasmi
come se…morti alla vita
trascinassero i giorni
che diventano mesi ed anni
nella finzione mai vista
perchè nel fuori non trapeli.
Nel fuori …le case normali
dove esistono solo pensieri
quelli…nessuno li conosce
forse è l’unica non condivisione
…che salva un pò
dalla grande sceneggiatura
dove il regista è presuntuoso
nel suo potere che imposta.
Tutti i personaggi,devono essere
…quanto più reali possibile
quasi da spaccare di verità
ciò che appare agli occhi
…di chi guarda
non di chi interpreta
con il massimo di perbenismo
con il massimo di recitazione
la palla astronomica propinata.
Chiuse le luci..chiusa la porta
…pulsa in quell’habitat
il disamore persino per sè
il disamore persino della verità…