Riflessione amara…

Sole tiepido d’inverno

sembra scivolare dentro

nella ricerca d’altro tepore

in quella distrazione generale

che invade invece l’intorno

nelle corse dentro la vita

appesantiti da immagini note

…d’un mondo proprio vago

nelle preoccupazioni di troppi

che non accettano le sconfitte

tante volte non personali

ma create nella superficialità

di credere l’importanza della futilità

nel privato…nel pubblico

come se ci avessero prima pompato

…di bisogni primarii così prospettati

che oggi…riuscire a privarsi

…di quelle futilità appaganti

che sembrano l’uguaglianza fasulla

resta un ricordo d’altri tempi

quando il benessere era all’apice

e…si correva solo per produrlo

e…si correva solo per consumarlo

e…si viveva solo con l’arrivo ad essere

…integrato…felice…pago…ubriaco

d’un successo falsato da bombardamenti.

Che palo ha preso l’umanità

che credeva il danaro l’unico parametro

che credeva il potere della felicità rapportato

a ciò che non è nostro compito…

Che deludente potere oggi

quando la pialla della ristrettezza

rende la privazione più amara

specialmente per chi non sapeva

d’esser stato sempre numero

mai persona…mai umano

che poteva aspirare ad un rispetto

nella considerazione generale

che purtroppo genera oggi

questa sottile…amarezza

non condivisa perchè non si parla

si è rimasti muti dinnanzi allo scempio

come se…il vento del potere

avesse fatto cadere il castello di carte

tenuto insieme precariamente

da quella bravura indiscussa

di saper costruire quei castelli fragili.

Equilibri che dondolano

razziando la fame di considerazione

nel credere comunque d’esser degni

l’uomo degno d’avere un futuro

l’uomo meritevole di amore

l’uomo disincantato ormai con se stesso

messo al muro dell’impossibilità

di potere e volere crescere…oggi

in una maniera più consapevole d’essere

in una specchiosità di se stesso

riflessa dentro l’immagine d’anima

dimenticata per un sogno

che la terra… fosse generatrice

…d’uomo sì spaccato?

 

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