Le cime d’ alberi
ossequiose di semplicità
sono la casa altezzosa
d’un castello fatato
di sicurezze saltellanti
che spargono intorno
…canto di sapienza
in quell’ascoltar di cuore
un buongiorno così festante
che s’apre la giornata
riempitiva di meraviglia
…costeggiando il risveglio
nei gesti minimi usuali.
Il caffè…uno sbadiglio
un rimbombo d’irrealtà
che deve assuefarsi al nulla
…densità di spreco inutile
mentre il costante cantare
è l’ascolto della tua sacralità
che dopo un pò và via
sfumata nel chiarore
che illumina diversamente
il tuo esserci nel mondo.
Si riprende la maschera
si ricomincia a fingere
…fino a sera
quando toglierai il non te
…dal viso e forse dal cuore
per esser solo bimbo
nei bisogni d’un abbraccio…
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