La celestità del cielo
nel sole alto di primavera
è il preludio d’incanto
che si spiega dentro l’anima
in quell’ascolto mio
dove viaggio dentro essa.
Essa…la mia umiltà
quella dell’ascolto
…fruscio di foglie
…calore lucente che è caldo
…buio di ciglia chiuse
…pagliuzze di fuoco intorno
…cono di luce interiore
aprente e…aprente sinfonia.
Aggrappata ad una nuvola
rotonda e goffa di forma
sono finalmente regina
del fruscio…del calore
del buio…delle pagliuzze
del cono di luce interiore
ed è solo dono d’amore
che a manciate si proietta
in quel cono di me
come coriandolo a festa
aspettando ancora vita
in quell’ultimo atto
e poi andare dietro il sipario
e gioire del gioco ben fatto
dei riparanti tratti di nulla
dove ho vissuto di me…
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