La mia tuta larga di comodità
in quel voler libertà
…il corpo e l’anima
che sguazzano.
Affondano nella morbidezza
di quel largo che cresce
di quella voce che è ascoltata
di quella luce mai opacizzata.
La mia tuta pulita di luce
in quel sembrare voler
…camminare
anche senza corpo
di quanto è significante
di quanto è il mio simboleggiare
attraverso la comunione
la possibilità di volo
la certezza di scavalco
la singolarità di sedersi ovunque
su un muretto…su un marciapiede
su un prato…dentro me è
identificata la mia sicurezza
di poter fare senza etichetta
di poter uscire dagli schemi
con la gioia pura come amicizia
che…attraversa la formalità stucchevole
di poter essere ciò che vuole l’anima
arrampicata e aggrappata
con il cuore dentro l’infinito
con il corpo trasportato di volontà
di essere o non essere
di paletti estirpati anche da
quel che sono….libera.