Son tornati i gabbiani
…poggiano la stanchezza
sulla scogliera biancastra
asciutta…senza frangenza.
Son tornati a casa
…poggiano sul suolo
nella musica del mare
il loro aspettare altro
quando…all’improvviso
s’ergono d’ampiezza
in gruppo…uniti nella gioia
ad esplorar vento sparso
nel blu dell’immensità.
Festa di unità
altro che…uomo con uomo
sempre pronto alla finzione
anche nell’aggregazione
c’è la solitudine imperante
…ognuno pianeta a sè
…ognuno carico di se stesso
senza neanche poter parlare
tanto…intorno c’è solo
…sordità e cecità
in quel non voler accorgersi
che tutti sono accomunati
…nel medesimo istante
di scambio che…non avviene
per quella mancanza universale
che rende uguaglianza
dentro l’abisso della diseguaglianza.
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