Sono al dirupo
e…al di là delle nuvole
si sentono le imperanti voci
…di gabbiani.
Alti di volo
dentro spazietà immensa
volano al di là di noi.
Fanno udire nel timbro
…la felicità d’ebrezza
come fossero…loro
…portatori di saggezza
in quel vociare al cielo
nell’infinitezza d’esistere
orgogliosi d’un poco
che per loro è forse abitudine
ma è un grido troppo pieno
…ubriaco quasi di felicità.
Piccoli emblemi d’amore
…percorrono l’infinito
in lungo e…in largo
nel seguire la scia
…del lasciarsi andare
e…trasportare
quasi in equilibrio
su…oltre il visibile
su…oltre l’umano conosciuto
nell’aria che si sposta
…quasi ossequiosa
al loro …regale passaggio.
Che beatitudine è l’ascolto…
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