Che chissà…

Cercare di sopravvivere

alla distraente città

per me è proprio strano

io…ch’ero cittadina

infilata a pieno ritmo

della superficie solitaria

d’una accozzaglia

…di cose…di luci

…di negozi…di visi tristi

…d’espressioni singolari

d’un volto ancora più solo

di tutto il vuoto che emerge.

Clackson impazziti

pigiano nel rumore assordante

di una confusione non gioiosa

d’aver perduto l’individualità

diventando cose anche le persone

come se fossero nel paesaggio

…svuotati di se stessi

come se fossero involucri apparenti

…d’una corposità svuotata

come se camminassero corpi su corpi

…con la guerra dentro mai la pace

come se quel ciarlare confuso

…si perdesse nella morte d’anima

che chissà…dov’è andata…poverina

che chissà…semmai reclama voce

che chissà…dov’è che si è persa

che chissà …se venisse raccattata

…come una inutilità

che…non serve proprio

chissà se…dov’è…piange un pò

perchè vuole esistere

…non morire uccisa.

 

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