Quando s’afferra Dio
così…semplicemente
nell’aperto del mondo
nella sofferenza del mondo
nell’infinitezza del dolore
che sembra volerti uccidere
credo che…ci parli con Lui
…se c’è…se non c’è
non ha importanza.
In un dialogo così denso
non importa catalogare
quel pathos che è…condivisione
e…lo senti dentro te il dolore
…nel silenzio parlante
…nel muto che s’esprime
e…chiamatelo come vi pare
è…il senso che vorrei dire
di questo piegarsi dinnanzi
a tanta solitudine d’intorno
d’una distrazione fuga
che ci allontana solo
…da struggimento
facendoci negato l’idea di Dio.
E’ per non pensare
che si riconosce il senso vero
d’una religiosità così personale
che ognuno crede a modo suo
d’esser saggio di sapere
chi è Dio e poi…non crede
chi è Dio e poi…non è anima
chi è Dio e poi…
non guarda neanche chi è…