I gabbiani ascoltano
la mia vibrazione intensa
mentre loro…sanno di gia’
cos’e’ andare oltre se stessi
oltre quell’ovvieta’
…che e’ misura
che e’ nel suo troppo
…inafferrabile
…inarrestabile
…inarrivabile.
Come inseguendo la scia
…del vento carezza
s’esplora dentro quel vento
la sensazione d’appartenere
anche al vento che e’ dentro
e cosi’ il movimento carezza
terge il vissuto
in quell’eterno che vibra
come fosse tutto tuo.
E’ un eterno parlante
che e’ uno con te
che e’ uno con l’immenso
condensato nel grido tuo
confuso in quello d’uccello
come tu…col grido
fossi uno…nel cielo di te
fossi uno…nel mare di te
fossi uno…nel corpo di te.
E’ ritrovare il gusto d’anima
come mangiata…ingoiata…digerita
e…forma altro…dentro te e’ altro.
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