Non è mai abituarsi
quando l’immenso chiama
come fosse…appellante
lì…a chiederti…guardami.
S’affonda la radice di te
…nell’ampiezza certezza
che come albero
…espande rami
…espande braccia
bramanti di respiro
nell’accogliere tanto.
E’ troppo il sentire
come se…quelle braccia
…anelanti stretta
rimanessero nell’infinito
aggrovigliate a sè
…dentro l’emozione
in una lacrima amore
che affiora dolcissima
come fosse…carezza
che non è umanità
è…afflato è…oltre.
Nello spazio di te
…perdi te stesso
accomunato solo
d’un ampiezza che ti azzera
come essere nulla che nulla
in quel perdere fattezza
nell’abitudine dimenticata
d’esser solo altro di te…
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