La specie d’amore
verso un figlio è…constatare
sempre…dal primo istante
che quelle cellule sono essere umano
che quel corpo che hai dentro è dolore
che quella sacralità è solo dare.
Passi tutta la vita
ad essere oggetto e soggetto.
Sei oggetto quando devi scomparire
e soggetto quando devi esserci
in quell’oggettività che è lì
come una sospensione
…tra corpo ed anima
…tra dono e sacrificio
…tra sapere e l’ignorare.
Nessuno t’insegna come fare
e allora cerchi d’esser saggia
anche quando sbagli è per eccesso
come un conto aritmetico di sottrazione
mai d’addizione per il compito
che hai dinnanzi ogni attimo.
E’ più dolore …io credo
è più non avere indietro… nulla
proprio per quel conto di sottrazione
che devi comunque mai valutare
perchè è amore non conto…
Carrellate di solo dolore
specie quando ti è richiesto ancora
…di capire quando lama fende
e nessuno è Madonna mai.
Nessuno è così sacro d’amore
come lei che ha subito morte ingiusta
d’un figlio amato e desiderato
che è lì a soffrire mentre strazio
…quello d’esser madre
è,vederlo lì, a morire…
Nessuno è così ,grande d’amore
forse,è quello l’ insegnamento
nel dolore…ancora dolore
in quel disumano che è la morte
ed io non ho nulla di sacro
ed io non so amare così.
Che dire… al figlio che chiede
che dire…al figlio che sai soffrire
che dire…a quella parte di te
che è ancora dolore…
Ma…il figlio non chiede
vuole amore e basta
vuole che ami trascinandoti
nello stesso dolore di vita
quella stessa che tu hai donato
e che si ravviva ogni volta
con la semplicità d’un conto
…sempre di sottrazione
…sempre di matematica ingiustizia.
Sei madre…sei Madonna
sei tu ad aver dato vita
e così…puoi stare ai giochi
quelli sporchi della vita
che ti provano solo
che specie d’amore è il tuo…