Il bene è…un’altra invenzione
di noi…poverini
che…ci crediamo ancora
come se… tutta la vita
dipendesse da quell’accettazione
…degli altri verso te
come se… tutta la vita
dipendesse da quel sentire
…amore verso te.
Forse è…da quando nasciamo
da quando…ci stacchiamo da
…quella certezza d’un ventre
…in quel trauma di nascere
nell’inizio della solitudine.
Si cerca tutta la vita
…fino all’ultimo
di sentire amore
…intorno e dentro
per rimanere poi
..di nuovo soli nella morte.
E’ la solitudine
l’unica responsabile
…in quei ricatti che ci facciamo
…in quel bisogno d’aggregazione
…in quel chiedere la certezza d’essere
quando non è vero neanche il vero
in ciò che si tenta di raggiungere
in quella specie di giostra che
…più gira
…più acceca la visuale
nei contorni storti
che forse è…l’immagine giusta.
L’immagine vera non c’è mai
…quella della nascita
è deposta e…nascosta
…quella della morte
è schiacciata dalla paura.
Si riempie nella paura
…tutta la vita
con quella serietà
che ciò che è…sia la verità
mentre è solo mancanza
…nella bugia d’esistere
perchè non sei che finzione.
Quel taglio netto d’ombelico
…è il distacco
…è l’iniziazione della sceneggiatura
e…quel pianto del primo respiro
…è piangere la vita che inizia
attraverso un pianto… d’amore.
Soli costruiamo castello di sabbia
così pieno d’esser cosa
dimenticando
…per il troppo dolore
quel distacco dall’unità
che neanche più lo ricordiamo
per troppo e troppo dolore.
Forse nella morte c’è il ritorno
come se…tornassimo ad essere
come se…si andasse a riprendere
…il lasciato
…il negato
che sia alla fine la morte
…l’unica fonte d’amore?
Cronaca di una vita annunciata dalla morte.
La morte