Davanti all’immenso
…che uso come chiesa
apro la sintonia mia
…come un elemosinante
…come un profugho
…come un umano
che dinnanzi a ciò
sa solo dire grazie.
E’ un grazie che vorrei
allorchè …chi mi ascolta
sappia quanto la condivisione
…con questo incanto
apre…commozione.
E’ un grazie che vorrei
arrivasse alla fonte
di ciò che m’appartiene
come uno specchio
…riflesso di me
che si allarga e…diventa
…solo amore.
E’ un amore leggero
che nella soavità d’esistere
fa…della fragilità
una forza grande
in un abbraccio globale
che…dovrebbe appartenere
a tutto il mondo
in quella fratellanza ampia
senza egoismi e poteri.
Utopia!
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