Sotto l’olmo fatato
dalle mille foglie cantanti
…la vita dell’oltre vicino
c’e’ una giovane
che s’e’ appena destata
e..rompe il silenzio
col continuare a dire”amo’”.
Mi sembra l’offesa più grande
dire continuamente
e…per abitudine
un termine…amore reso “amo’”.
E’ tale l’abitudine di dire
che credo non ci si renda conto
di cosa si sta dicendo
come a voler sempre certezza
attraverso una parola
d’essere una coppia speciale
quando in realta’ ..non e’ vero.
Il gergo comune individua cosi’
la propria consistenza
in una parola grande
condensa la propria piccolezza
sciupando e…avvilendo un senso
che non appartiene a noi umani
in quel bisogno d’appartenenza
che certo una parola non da’.
Appartenere ad un’altra persona
con quella dipendenza distorta
mi fa capire quanto…d’amore
non si e’ capito proprio niente
e…quanto si e’ soli
se ci basta dire…”amo’”.